


Banche, M5s: “Cannata mentì su derivati Morgan Stanley”
“Non soltanto la Corte dei conti oggi ha confermato che la gestione del Mef sui derivati del Tesoro e’ stata sciagurata, come abbiamo sempre sostenuto. Ma rispondendo a una nostra domanda, il procuratore Minerva ha sbugiardato la dottoressa Maria Cannata in relazione alle responsabilita’ sui contratti con controparte Morgan Stanley che ci sono costati oltre 3 miliardi di euro tra il 2011 e il 2012”. Lo sottolineano i membri M5S della Commissione di inchiesta sul sistema bancario. “Minerva ci ha detto infatti che Cannata, dirigente generale del Tesoro che gestisce il nostro debito pubblico, firmo’ in prima persona quei derivati che poi furono ratificati da tutti i partiti con il salva-Italia. Mentre nel febbraio 2015 la stessa Cannata, durante l’audizione in commissione Finanze per l’indagine conoscitiva sugli stessi derivati, ci aveva raccontato che era stato l’alto dirigente Mario Paolillo ad aver sottoscritto i contratti con la banca d’affari americana. Peccato che Paolillo al tempo fosse gia’ deceduto”, prosegue in particolare la portavoce Carla Ruocco. “Le bugie hanno sempre le gambe corte. Per il resto, abbiamo avuto conferma di quanto fossero inadeguati i controlli interni al Mef e la capacita’ di valutare in modo appropriato la rischiosita’ e il mark to market di quei contratti. Negligenze – concludono i portavoce Cinquestelle – cui si somma la gravita’ di una situazione determinata dalle troppe porte girevoli tra l’alta dirigenza del Tesoro e le stesse banche d’affari che ci tengono al guinzaglio attraverso gli acquisti dei titoli di Stato. Per approfondire leggi l’articolo del Fatto Quotidiano: https://goo.gl/EcdSh9 UPDATE: Qui la replica del Ministero dell’Economia e delle Finanze: https://goo.gl/dac35k Qui di seguito la nostra controreplica...
Sciopero medici: grido di allarme contro smantellamento sanità
Per il M5s lo sciopero è assolutamente motivato e il ministro Lorenzin è la prima responsabile del definanziamento attuato dagli ultimi governi che sta sgretolando l’universalismo del Servizio “L’ampissima adesione allo sciopero di medici, dirigenti sanitari e veterinari della sanità pubblica è un grido di allarme chiaro e un atto di denuncia inequivocabile nei confronti di questo governo e dei precedenti, che stanno smantellando il nostro sistema sanitario pubblico. Al personale che ha deciso di incrociare le braccia va la nostra vicinanza. Siamo certi che non prestare servizio deve essere stato un sacrificio per tutti quegli operatori che ogni giorno, pur in condizioni critiche, svolgono la loro missione per garantire la salute dei cittadini italiani ma, evidentemente, la misura era colma ed era necessario dare un segnale forte”. Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali. “E’ ridicolo che il ministro Lorenzin, la stessa che ha avallato i tagli al SSN, abbia affermato di stare dalla parte dei medici. Lei e i governi nei quali ha prestato servizio negli ultimi 5 anni hanno adottato una strategia assolutamente voluta che denunciamo con forza da tempo e di cui il rinnovo del contratto dei medici è solo un tassello: abbattere l’universalismo del nostro sistema sanitario pubblico, sgretolandone le fondamenta al fine di spingere , indirettamente e subdolamente, i cittadini a rivolgersi alla sanità privata. Un progetto che rigettiamo e rispetto al quale intendiamo procedere nella direzione inversa: tornare a finanziare con forza la sanità pubblica. I nostri emendamenti alla Legge di bilancio vanno proprio in questa direzione: prevediamo di aumentare il finanziamento del SSN per un miliardo di...
Banche, ok a Ghizzoni è nostra grande vittoria. Ora occhio a data
“Grazie alla nostra determinante pressione e alla nostra forza il primo obiettivo è raggiunto. Ora cercheremo di evitare brutte sorprese sulla data rispetto all’eventuale scioglimento anticipato delle Camere”. Lo dicono i membri M5S della commissione di inchiesta sul sistema bancario, dopo l’Ufficio di presidenza di stasera, in merito alla calendarizzazione dell’audizione di Federico Ghizzoni. “La bicamerale potrà forse giungere alla verità quantomeno sulla vicenda Boschi-Etruria. Ma intanto – proseguono i portavoce Cinquestelle – è stato squallido assistere all’avvitamento dei partiti, che hanno tutti qualche scheletro dentro gli armadi del settore bancario, nel balletto delle minacce reciproche, dei ricattucci e dei veti incrociati sui nomi da audire. Non a caso, per fare un esempio, l’accordo Pd-Fi ha fatto sì che i dem rinunciassero ad ascoltare il pm di Treviso Dalla Costa e Luisa Ippolita Ghedini, sorella di Niccolò Ghedini”. “Il M5S intanto è andato dritto e coerente sui propri principi e obiettivi, dando piena disponibilità da subito ad ascoltare tutte le 21 persone della lista. Siamo gli unici a non avere nulla da nascondere. Ora si tratterà di ottenere il massimo con il poco tempo rimasto a disposizione”, concludono i parlamentari Cinquestelle. Condividi:TweetE-mailPocketCondividi su...
Il M5S è l’unica forza in grado di bloccare la corruzione in sanità. Approvata la nostra mozione
La corruzione in sanità, tema che si lega strettamente a quello degli sprechi, delle inefficienze e della criminalità, è una piaga che causa una grave dispersione di risorse pubbliche in un comparto già fortemente sottofinanziato. L’approvazione di tutti i 17 punti contenuti nella mozione del Movimento 5 stelle (a prima firma Dalila Nesci), approvata oggi dalla Camera, rappresenta un importante passo in avanti nel contrasto al fenomeno ma solo nella misura in cui il governo lavorerà per tradurre questi impegni in interventi concreti. Quello della corruzione in sanità è un punto chiave nel nostro programma sanitario nazionale, rispetto al quale non smetteremo di vigilare e fare pressione. La Legge di bilancio dimostrerà se realmente il governo intende mantenere gli impegni presi, dal momento che come MoVimento presenteremo appositi emendamenti che vanno proprio nella direzione di rendere effettivi alcuni dei punti contenuti nella mozione. Tra i punti della nostra mozione approvata ricordiamo l’impegno rivolto al governo a intervenire nel settore dei prodotti farmaceutici, dei dispositivi, delle tecnologie e delle attività di ricerca, sperimentazione clinica e formazione, assumendo iniziative per rescindere ogni legame esistente tra aziende produttrici di prodotti e servizi della salute e i professionisti che vi operano. Abbiamo anche chiesto e ottenuto l’introduzione dell’obbligo di dichiarazione pubblica affinché siano rese conoscibili tutte le relazioni o interessi che possono coinvolgere i professionisti dell’area sanitaria nell’espletamento di attività sia decisionali che esecutive e che siano in relazione a prodotti e servizi commercializzabili nell’ambito della salute. Il governo si è poi impegnato ad attivare un efficace monitoraggio nel settore degli acquisti in ambito sanitario al fine di rilevare l’attuazione delle procedure centralizzate d’acquisto e il numero degli affidamenti diretti sul totale degli acquisti, il numero di proroghe e rinnovi sul totale degli affidamenti e il numero delle procedure...
Violenza sulle donne, M5S: Siamo in guerra ma le risorse sono a zero
“In Italia è in corso una guerra, spesso strisciante e sotterranea, che si consuma sia all’interno che all’esterno delle pareti domestiche. Una guerra che può essere vinta solo se gli uomini e le donne di questo Paese saranno uniti e determinati nel combatterla e se lo Stato si impegnerà senza esitazioni, attraverso un’azione che deve essere sia di repressione sia di educazione culturale di massa. I numeri diffusi oggi dalla Polizia di Stato su denunce per stalking, maltrattamenti e femminicidi sono impressionanti e, se a questo dato aggiungiamo il fatto che quasi certamente ci sono tante altre donne che non denunciano le violenze subite, si comprende facilmente come quella che bisogna contrastare è una marea”. Così i deputati del MoVimento 5 Stelle alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “C’è bisogno di un’azione congiunta da parte della parte sana di questo Paese: i cittadini si devo impegnare in prima persona per denunciare, contrastare, diffondere la cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Al contempo le istituzioni devono fare molto di più, perché fino ad oggi abbiamo assistito a tante chiacchiere e buoni propositi ma le azioni pratiche arrivano col contagocce. A questo proposito ribadiamo come il nuovo piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere per il periodo 2017-2020 rappresenti un tassello necessario che, però, non può limitarsi ai buoni propositi. Mentre nel vecchio Piano antiviolenza le risorse finanziarie erano presenti, al momento non ci risulta che nel nuovo siano stati stanziati fondi. Come pensano di riuscire a mettere in campo serie le politiche di contrasto senza investire un euro? Il Piano 2017-2020 è...