


Tagli Ue a Regioni inaccettabili, in Sicilia a rischio 340 milioni di euro di fondi
“Serve una reazione decisa dell’Italia contro la proposta di budget europeo presentata dalla Commissione Europea. I tagli alla politica di coesione del 7% sono inaccettabili perché colpiranno principalmente le aree più povere d’Italia in primis la Sicilia ma anche tutte le Regioni. Secondo le nostre prime stime si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Per la Sicilia stiamo parlando di 340 milioni di euro a rischio: tra il budget FSE che sarà di 820 milioni e quello FESR che sarà di 4,5 miliardi. Questo significa che nella prossima programmazione si rischiano di perdere 340 milioni di euro per l’Isola” lo denuncia Giulia Grillo capogruppo del Movimento 5 Stelle Camera insieme ai parlamentari siciliani pentastellati Francesco D’Uva e Nunzia Catalfo. “I colleghi eurodeputati hanno chiesto che il livello di disoccupazione giovanile sia inserito, oltre al PIL, come indicatore principale per quantificare l’assegnazione dei fondi europei”continuano i parlamentari M5S siciliani. “Durante la discussione al Parlamento europeo i parlamentari del M5S presenteranno emendamenti per rimediare agli errori della Commissione. Ci sono spazi per ridurre i troppi sprechi europei e per rimodulare le spese. Diciamo no ai tagli lineari e, per quanto riguarda la PAC, chiederemo di privilegiare nell’assegnazione dei fondi i piccoli agricoltori ed eliminare le inefficienze. Vogliamo capire meglio, infine, come verranno utilizzati i 25 miliardi stanziati a sostegno delle riforme strutturali. Se per riforme strutturali Juncker intende il Jobs Act e la riforma Fornero faremo le barricate. Il Movimento 5 Stelle mette al centro della sua azione politica l’Italia e i cittadini italiani e la difesa dello stato sociale”, concludono i parlamentari siciliani. Condividi:TweetE-mailPocketCondividi su...
Sanità: la scure del centrodestra e del centrosinistra sul personale medico e infermieristico
Nel programma in 11 punti del trio Berlusconi-Salvini-Meloni sulla sanità vengono spese quattro parole in croce. Si parla genericamente di “estensione delle prestazioni sanitarie” senza specificare nulla sulle risorse e sul personale medico e infermieristico. A proposito: le prime misure necessarie a garantire “la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica” a carico del personale degli enti del servizio sanitario nazionale risalgono all’art. 1 comma 198 della Legge 23 dicembre 2005 n. 266 (Berlusconi III). Norme inasprite prima dal Governo Prodi II (art. 1 comma 565 della Legge 27 dicembre 2006 n.296) e successivamente da Berlusconi IV (art. 2 comma 76 Legge 23 dicembre 2009 n. 191) che, modificando l’articolo 1 comma 174 quinto periodo della legge 30 dicembre 2004 n. 311, ha previsto “il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale”. Da allora sono passati tanti anni, ma né i governi di centrosinistra, né Berlusconi &co hanno mai modificato una norma che è una delle cause principali dell’asfissia del sistema sanitario pubblico. Anzi, il Governo Renzi (art. 1 comma 584 Legge 23 dicembre 2014 n. 190), ha pensato bene di prorogare fino al 2020 la norma che impone il mantenimento della spesa del personale pari a quello del 2004 decurtato di un ulteriore 1,4%. Il numero di medici per abitante nel nostro Paese è in linea con le medie europee, ma solo perché nel computo vengono calcolati anche i medici che operano nel privato. Anche l’età media è un problema da affrontare: un medico su due ha oltre 55 anni. Anche il personale infermieristico è in grave difficoltà e non è sufficiente rispetto alle necessità...
La qualità di vita in Italia resta al palo, siamo 22esimi al mondo
Proprio oggi è stato presentato al World Economic Forum il rapporto sulla qualità della vita nel mondo. Ebbene l’Italia si piazza ad un poco onorevole 22esimo posto. E’ la stessa posizione che avevamo nel 2017. Se poi guardiamo al 2016 siamo ancora peggiorati: eravamo al 18esimo posto, comunque sempre poco lusinghiero. (Qui il rapporto completo: https://goo.gl/iZ2QGD) Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica ad aver inserito nel proprio programma l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso 20 punti: https://goo.gl/bf8cKy Lo abbiamo fatto ben prima dell’uscita di questo dossier. E lo abbiamo fatto semplicemente perché il MoVimento 5 Stelle è sempre stato attento alla vita dei cittadini. Non viviamo scollati dalla realtà come fanno gli altri partiti. A noi ci interessano i cittadini, la nostra unica vera lobby. Condividi:TweetE-mailPocketCondividi su...
Parlamentarie M5S: Buon voto a tutti!
Iniziano le parlamentarie del MoVimento 5 Stelle! Mentre tutti i partiti decidono nelle segrete stanze chi mettere nelle liste bloccate che si sono approvati con il Rosatellum, noi utilizziamo un metodo democratico e all’avanguardia in tutto il mondo: la votazione online e diretta da parte dei nostri iscritti. Tutti i candidati che troverete nelle liste hanno accettato il nostro Statuto e il nostro Codice Etico, che definisce regole chiare per evitare i voltagabbana e gli approfittatori, e ne rispettano i prerequisiti. Si vota su Rousseau oggi martedì 16 gennaio e domani mercoledì 17 gennaio dalle ore 10 alle ore 21. Nel caso si creasse, per la grande partecipazione, l’effetto di coda virtuale ai seggi nelle ultime ore che potrebbe causare difficoltà ad accedere al sito, la scadenza sarà prorogata e sarà possibile votare dalle 10 alle 14 di giovedì 18 gennaio. In ogni caso si suggerisce di non aspettare all’ultimo per votare. VOTA SUBITO! Ogni iscritto potrà esprimere tre preferenze per i candidati nel proprio collegio plurinominale alla Camera e tre preferenze per quelli nel proprio collegio plurinominale al Senato. Possono partecipare alle votazioni tutti gli iscritti alla nuova Associazione MoVimento 5 Stelle con documento certificato. Gli iscritti non possono più fare modifiche al profilo fino alla fine delle votazioni. Non verranno certificati ulteriori documenti per nuove iscrizioni. Partecipate, partecipate, partecipate! Buon voto a tutti! Condividi:TweetE-mailPocketCondividi su...
Abiti usati, M5S: “Camorra intercetta flusso di Caritas e Comuni
«In Italia milioni di cittadini donano in buona fede i loro indumenti usati nei contenitori gialli o nelle parrocchie pensando che servano ai fini solidali perché persuasi dal prestigio della Caritas Ambrosiana. In realtà buona parte delle donazioni di questi abiti finiscono per incrementare un traffico illecito dal quale i clan camorristici traggono enormi profitti»: è quanto dichiara il deputato M5S, Stefano Vignaroli, vicepresidente della Commissione di inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti che ha depositato un’interrogazione parlamentare. «L’economia mafiosa degli indumenti si muove sull’asse Prato-Ercolano-Tunisi, dove si concentrano le imprese che stoccano e smistano gli indumenti; ma la genesi di tutto è la diffusione capillare del sistema di raccolta su tutto il territorio italiano». Nell’interrogazione depositata oggi si chiede quali elementi disponga il governo in relazione al sistema illegale degli indumenti usati e quali iniziative intendano assumere al fine di monitorare un fenomeno che coinvolge anche soggetti la cui buona reputazione induce i cittadini a donare gli indumenti. «L’intervento del Noe di Milano – si legge nell’interrogazione – ha messo alla luce non solo un traffico che ruotava intorno alla nuova Tessil Pezzame, azienda che operava proprio nel trattamento degli abiti usati, ma anche l’esistenza di un legame commerciale indiretto tra Caritas e l’organizzazione criminale colpevole dei delitti ambientali». «Emblematico è il caso della cooperativa Vesti Solidale di Milano – prosegue il portavoce Cinquestelle – che negli ultimi anni ha destinato sistematicamente gli abiti raccolti a partner commerciali come Tesmapri e Nuova tessile Pezzami, entrambe coinvolte in inchieste sulla mancata selezione e igienizzazione. Di Tesmapri, in particolare, va messo in evidenza lo storico legame...